Posizionamento di protesi tricomponente

Questa procedura chirurgica costituisce la tipologia di impianto protesico penieno attualmente più consigliato ed eseguito.

È fondamentale prevenire ogni possibile tipo di contaminazione del campo operatorio e quindi delle protesi in quanto l’infezione è la più temibile complicanza di questo tipo di chirurgia tanto da poter causare un danneggiamento di tutte le strutture peniene e rendere necessario espianto della protesi. Pertanto, prima dell’intervento si procede a accurata depilazione della regione peno-scrotale, prolungato scrub con spugne imbevute di clorexidina e betadine, e posizionamento di speciali teli adesivi sterili sul campo operatorio prima dell’incisione cutanea.

L’intervento inizia con una incisione longitudinale a livello della congiunzione peno-scrotale di circa 3-5 cm. I corpi cavernosi vengono esposti bilateralmente a livello dell’angolo peno scrotale e si procede ad incision, longituidinale degli stessi, estesa per circa 2 cm, che permette un duplice accesso sia ai corpi cavernosi distali che alle crura. Si procede quindi a dilatazione e calibraggio progressivo dei corpi cavernosi, sia distali che prossimali, e all’inserimento dei cilindri protesici di dimensioni adeguate al pene.

Il passaggio successivo è il posizionamento del serbatoio nello spazio addominale, vicino alla vescica attraverso la stessa incisione peno scrotale; questa procedura è possibile solo a vescica completamente vuota condizione ottenuta mediante cateterismo.

La pompa viene posizionata nello scroto tra i testicoli.

Una volta realizzati i collegamenti tra serbatoio e pompa con i cilindri, mediante degli specifici anellini di congiunzione, si procede all’attivazione della protesi per verificarne il corretto funzionamento.

L’intervento si conclude con la sutura a strati dell’incisione peno-scrotale con punti staccati, sutura intradermica o clips metalliche a seconda delle preferenze dell’operatore.

E’ prevista una degenza di 1-2 giorni, Le protesi vengono generalmente lasciate attivate quasi completamente per le prime 24 ore ai fini di permettere un corretto allocamento dei cilindri protesici. Alla dimissione seguono visite di controllo nel corso delle quali si addestra il paziente all’attivazione/disattivazione della protesi. Dopo circa 60 giorni dall’intervento, sono consentiti i primi si possono iniziare ad avere rapporti penetrativi.

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