Infertilità maschile e di coppia

Viene definita come infertile una coppia che non riesce ad ottenere una gravidanza dopo almeno 12-18 mesi di rapporti sessuali liberi, non protetti.

Si stima che in Italia l’incidenza della “infertilità di coppia” si attesti al 10-15% e che in circa il 50% delle coppie infertili la causa sia dovuta ad un fattore maschile di infertilità.

L’iter diagnostico di una coppia infertile richiede sempre un approccio integrato, con il consulto ginecologico per la donna e andrologico per l’uomo.

Le cause dell’infertilità maschile

Le cause di infertilità maschile possono essere numerose e spesso coesistenti: patologie dell’asse ipofisi-ipotalamo-testicoli, congenite o acquisite (ipogonadismi ipo e ipergonadotropi, iperprolattinemie, disfunzioni tiroidee), patologie testicolari (traumi, tumori, infezioni, varicocele, criptorchidismo), patologie delle vie seminali (agenesie mono/bilaterali dell’epididimo e/o dei canali deferenti, patologie infettive e/o infiammatorie della prostata, delle vescicole seminali, dell’epididimo).

Tuttavia, nel 30%-40% dei maschi infertili, non potendo identificare con certezza la causa di infertilità, si deve parlare di infertilità idiopatica.

L’impatto che queste diverse patologie possono avere sul liquido seminale può essere estremamente vario: si possono osservare solo lieve riduzione del numero di spermatozoi (oligospermia), della loro motilità (astenospermia) o difetti della loro forma (teratospermia) ma possono verificarsi anche alterazioni più gravi e complesse (oligo-asteno-terato-spermia severe) fino, in casi meno frequenti, all’assenza totale di spermatozoi nell’eiaculato (azoospermia).

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