Posizionamento di protesi tricomponente
È di fondamentale importanza per questo tipo di chirurgia prevenire ogni possibile tipo di contaminazione del campo operatorio e quindi delle protesi, essendo l’infezione la più temibile complicanza di questo tipo di chirurgia in quanto può portare ad un esteso danneggiamento di tutte le strutture peniene nonché all’espianto della protesi. Prima dell’intervento si procede dunque a accurata depilazione della regione peno-scrotale, accurato scrub con spugne imbevute di clorexidina e betadine, prolungato per almeno 10 minuti e posizionamento di speciali teli adesivi sterili sul campo operatorio prima dell’incisione cutanea.
L’intervento inizia con una incisione longitudinale a livello della congiunzione peno-scrotale di circa 3-5 cm. I corpi cavernosi venogono esposti bilateralmente a livello dell’angolo peno scrotale che piò considerarsi grossomodo come la linea di demarcazione tra la parte pendula e le crura dei corpi cavernosi. Quindi si procede a questo livello ad incisione bilaterale dei corpi cavernosi longitudinalmente, di circa 2 cm, che permette quindi un duplice accesso sia ai corpi cavernosi distali che alle crura. Si procede quindi a dilatazione e calibraggio progressivo dei corpi cavernosi, sia distali che prossimali e vengono quindi inseriti dei cilindri protesici di dimensioni adeguate al pene che le ospita.
Il passaggio successivo è il posizionamento del Reservoir nello spazio addominale, vicino alla vescica attraverso la stessa incisione peno scrotale; questa procedura è possibile solo a vescica completamente vuota, che quindi deve essere svuotata mediante cateterismo.
Quindi si collegano reservoir e pompa protesica mediante degli specifici anellini di congiunzione e si procede all’attivazione della protesi per verificarne il corretto funzionamento.
La pompa viene occultata quindi nel dartos scrotale tra i testicoli e viene eseguita una seconda prova di attivazione del sistema idraulico.
Si procede quindi a sutura a strati dell’incisione peno-scrotale con punti staccati, sutura intradermica o clips metalliche a seconda delle preferenze dell’operatore.
L’intervento prevede il ricovero per 1 o 2 notti, le protesi vengono generalmente lasciate attivate quasi completamente i primi giorni per permettere un corretto allocamento dei cilindri protesici. Nelle settimane successive vengono organizzate delle visite di controllo nelle quali si addestra il paziente all’attivazione/disattivazione della protesi, oltre che ovviamente monitorizzare il decorso post operatorio. Dopo circa 60 giorni dall’intervento si possono iniziare ad avere rapporti penetrativi
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